giovedì 30 aprile 2009

IN FILA DAL DOTTORE...MENO MALE CHE SILVIO C'E'!


E' tardi cavolo! Qualcuno mi apre la porta ed entrando vedo la sala gremita di gente. Niente, le mie speranze di una fila veloce per la visita si estinguono rapidamente. Tentenno, magari torno un'altra volta...Ma decido di forzarmi e di mettermi buona buona ad aspettare, non posso rimandare sempre! Svogliata, prendo il numeretto ...Mentre mi siedo un' anziana signora mi segue con lo sguardo. Faccio sempre questo effetto, qualcuno vuole sempre parlare con me...si vede che ho l'aspetto di quella che sa ascoltare la gente...falsooo...E ora che faccio? come inganno l'attesa? Mi guardo intorno e scorgo la solita pila di giornali coi soliti titoli, gli stessi che trovi dal parrucchiere e dal dentista. Meglio di niente, penso. Ma quando allungo la mano per prenderne uno non so cosa scegliere. Chi? Diva? Panorama? no, basta, non mi va più. Nel ritrarre la mano, appoggio la nuca al muro e socchiudo gli occhi. "Perchè puzzano e sò vestiti male!". Risvegliata da queste parole, spalanco gli occhi e li indirizzo nella direzione da cui proveniva la voce. Naturalmente ho riconosciuto il tema sull'istante..."E' per questo che le vuole lì in parlamento. E certo, guarda queste! Sò racchie in confronto a st'altre! Eh, è evidente...". Questa osservazione mi fa sorridere. Certo, nella mia mente sfilano le immagini di donne in politica come la Bindi, la Binetti e la Finocchiaro...No, aspetta, quest'ultima non si può dire che sia una racchia, anzi. Certo non è una velina, ma ha un suo fascino. Intellettuale direi. "Ecchele, guardale qua!" Prosegue il signore da dietro il banco delle segretarie, rivolgendosi ad un'interlocutrice silenziosa ma annuente. La testa china mi fa supporre che stia leggendo un quotidiano. "E una moglie non se la deve prendere per una cosa così?" L'interlocutrice silenziosa continua a muovere su e giù la testa in segno di consenso. Io comincio a fremere. "Ci siamo - penso - eccomi testimone dell'effetto soap opera. Ora comincerà a difendere la povera Veronica da quel briccone del marito!" Mi mordo la lingua, la tentazione di intervenire sull'argomento comincia a premere lo stomaco. "Lo sa, no? che ha fatto? S'è presentato a mezzanotte ad una festa dov'erano tutte diciottenni!". L'interlocutrice continua ad annuire silenziosamente, credo che ormai abbia inserito l'annuimento automatico. Lui, un uomo che avrà avuto la sua sessantina, continua a sfogliare il quotidiano in estasi, completamente rapito dal soggetto della storia. Un'attenzione, un'atteggiamento di venerazione quasi cristiani. E' un credente senza dubbio. Crede nelle balle dei giornali! La mia eccitazione s'accresce. Ora mi si agitano anche i piedi, sento di esserci vicina. Mi trattengo a stento. Non riuscivo a tollerarlo, sebbene riuscissi a crederci perfettamente. Quell'uomo è sinceramente partecipe dei sentimenti di donna Veronica. La appoggia. E' con lei sinceramente solidale!! Si identifica nelle sofferenze, nei dolori che quella povera donna deve passare a causa del marito birbone. "Veronica è di sinistra! Appoggia la sinistra!! Lo dice il giornale!!!". A queste parole mi sgorga incontrollato una risata un pò sguaiata, ma pare che nessuno ci abbia fatto caso. E' così che sta andando avanti questa storia. Nei bar, negli uffici, sugli autobus, nelle sale d'attesa dei Dottori. Siamo stati tutti catturati dallo stesso plot. Di pessima fattura, per giunta. "Lei non se ne separa perchè in fondo lo ama. E poi non le conviene!". Ferma, 'bbona, zitta! non intervenire! lascia che tutto si svolga come deve essere. Decido di rimanere testimone. In quel momento, proprio lì, in quel preciso istante, guardando quella scena, mi sono sentita come davanti la grande scatola mediatica. Ne sono rimasta incollata, non riesco ad alzarmi. L'Italia è piombata tutta intera dentro un fumettone, una soap opera di pessima qualità, una grande illusione mediatica. E nel frattempo non si parla più di sfollati, di protezione civile, di ricostruzione, di centrali nucleari, di truffe monetarie ai danni dei Comuni, di Sindaci che si dimettono a causa della mafia, di politici corrotti, di pacchetto sicurezza, di crisi ecc...Siamo dentro la grande macchina mediatica che produce irrealtà da vivere. Partecipiamo ai dolori di Donna Veronica, le cui sofferenze contribuiscono a costruire per lei una leggenda intramontabile, come quella di Haudrey Hepburn, tanto amata dal pubblico perchè sfigata in amore. Siamo nel Truman Show. Cercano di farci vivere una vita irreale, quella di persone che non conosceremo mai. E intanto si "occupano" di noi. E io che fremo, fremo, fremo. Ma non intervengo. Meglio ascoltare, meglio capire come funzionano le cose. Il tempo per parlare verrà. Tutto sommato mi ritengo fortunata: Ho avuto di che distrarmi nella lunga attesa dal Dottore. Meno male che Silvio c'è! La prossima volta però, niente ritardi!

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